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Polmonite ab ingestis: una definizione da abbandonare (?)

20 giu 2024

Con “ab ingestis” si intende il passaggio nell’apparato respiratorio di materiali (fluidi o solidi) presenti in oro-faringe o nello stomaco (1). Più modernamente “ab ingestis” è sostituito dal termine “aspirazione”, preferibile a “inalazione” che più propriamente descrive il passaggio di sostanze gassose nell’apparato respiratorio.
La definizione “polmonite ab ingestis” può essere sia fuorviante che insufficiente: fuorviante perché, collegando “polmonite” ed “ab ingestis”, induce a pensare che ad un episodio di “ab ingestis” consegua necessariamente una polmonite; insufficiente perché definisce un solo tipo di polmonite conseguente al “ab ingestis”.
In realtà l’aspirazione di materiali orofaringei e/o gastrici nei polmoni (aspirazione polmonare) non ha sempre come conseguenza una polmonite, e quando questa c'è non sempre  è infettiva. L'aspirazione polmonare può avere come esito quadri clinici anche molto diversi tra loro, ciascuno con peculiarità fisiopatologiche e, soprattutto, terapeutiche.

Quadri clinici dell’aspirazione.

Gli anestesisti ben conoscono la sindrome di Mendelson, che tradizionalmente viene fatta coincidere con la polmonite da aspirazione (2), dovuta al passaggio di materiale gastrico nei polmoni in corso di anestesia

Se leggiamo l’articolo originale di Mendelson del 1946 (3), però ci rendiamo conto di come l’aspirazione di materiale gastrico dia luogo ad una polmonite solo nel 13% dei casi

Mendelson descrisse 45 casi accertati di aspirazione di solidi o liquidi avvenuti in 44016 anestesie ostetriche tra il 1932 ed il 1945. Notò due diverse manifestazioni cliniche conseguenti all’aspirazione: i) l’ostruzione delle vie aeree da sostanze solide con rischio di asfissia acuta (5 casi gravati da 2 decessi), caratterizzata da atelectasie alla radiografia del torace; ii) una sindrome asmatiforme (asthmatic-like reactions) (gli altri 40 casi), caratterizzata da “cianosi, tachicardia e dispnea... sibili, rantoli, ronchi”, tutti con risoluzione completa entro le 24-36 ore successive.

Solo sei dei 45 pazienti svilupparono poi una polmonite, nonostante solo una minima parte di essi abbia ricevuto una terapia antibiotica: la maggior parte dei casi fu raccolta in epoca pre-antibiotica (i primi utilizzi clinici della penicillina risalgono al 1943). Nello stesso articolo Mendelson confermò elegantemente le proprie osservazioni inducendo un danno sperimentale su conigli e ritrovandovi gli stessi quadri descritti nei pazienti.

L’esperienza di Mendelson, confermata nei decenni successivi, ci insegna che l’aspirazione può produrre tre diversi quadri clinici:
1) ostruzione delle vie aeree con rischio di asfissia;
2) transitoria insufficienza respiratoria ipossiemica
3) polmonite, evoluzione poco frequente delle due precedenti condizioni.

Sappiamo quindi fin dalla sua prima descrizione che l’aspirazione polmonare (“ab ingestis”) determina polmonite solo in una piccola percentuale di casi.

Ora ci concentreremo esclusivamente sulla polmonite da aspirazione o, per meglio dire, sulle polmoniti da aspirazione.

Polmonite: pneumonia o pneumonitis?

Le polmoniti da aspirazione sono costituite da due forme ben distinte dal punto di vista fisiopatologico, terapeutico e prognostico.

In lingua inglese il termine polmonite può esprimersi con due differenti termini: “pneumonitis” e “pneumonia”.  “Pneumonitis” identifica una generica condizione di infiammazione polmonare e solitamente viene utilizzato quando la causa della polmonite non è un processo infettivo. Nel caso dell’aspirazione polmonare, l’acidità del contenuto gastrico può determinare una polmonite chimicaIl termine “pneumonia” indica invece la presenza di microorganismi come causa di un infiltrato polmonare ed è perciò utilizzato quando l’aspirazione determina una polmonite infettiva (4, 5).

Il terzo punto della precedente classificazione (polmonite) deve quindi essere ulteriormente suddiviso in “polmonite chimica” e “polmonite infettiva”.

Polmonite chimica da aspirazione (“aspiration pneumonitis”)

E’ la polmonite che spesso consegue ad un evento di macro-aspirazione ed è caratterizzata da una lesione chimica dei polmoni causata dall'aspirazione di contenuto gastrico, solitamente sterile. L’infezione batterica può verificarsi in una fase successiva del danno polmonare, ed in questo caso dovrà essere trattata come una qualsiasi polmonite batterica (4).

L'uso profilattico degli antibiotici nella polmonite chimica non è raccomandato poiché non migliora l'esito clinico e può favorire la antibiotico-resistenza, così come non è appropriata la terapia steroidea (1, 6). Eccezioni a questa raccomandazione possono essere  i pazienti in terapia con farmaci che riducono l’acidità gastrica, quelli con occlusione intestinale o quelli con forme particolarmente gravi di polmonite, in cui si può iniziare un’antibioticoterapia empirica, da rivalutare dopo 2-3 giorni in relazione al decorso clinico ed al risultato degli esami colturali (7).

Polmonite batterica da aspirazione (“aspiration pneumonia”)

La polmonite batterica da aspirazione è spesso determinata da micro-aspirazione di secrezioni ricche di batteri dall'orofaringe che porta allo sviluppo di crescita batterica nei polmoni.
La micro-aspirazione e la presenza di batteri nelle basse vie aeree sono però condizioni normali. La micro-aspirazione si verifica frequentemente anche nei soggetti sani durante il sonno (8) ed è ormai ben noto che le basse vie aeree non sono sterili ma sono caratterizzate da un proprio microbioma con popolazioni batteriche in equilibrio dinamico di immigrazione ed eliminazione (9, 10).
 
Figura 1

La polmonite batterica da aspirazione si sviluppa o per aumento dell’immigrazione microbica o per riduzione dell’eliminazione microbica in presenza o meno di fattori locali favorenti la crescita batterica (figura 1, tratta dal riferimento bibliografico) (9).

Queste condizioni sono tipiche di soggetti fragili, anziani, malnutriti, disfagici, con alterazioni dello stato di coscienza, malattie neurologiche, riduzione delle difese immunitarie, alterazioni gastrointestinali o elevate cariche batteriche nel tratto digerente (11).

Non esistono criteri per una chiara definizione specifica della polmonite batterica da aspirazione e solitamente questa è una diagnosi presuntiva nei pazienti che sviluppano una polmonite batterica con i suddetti fattori di rischio (7, 11, 12).

La terapia della polmonite batterica da aspirazione è uguale a quella delle altre polmoniti: si tratta con gli antibiotici che utilizziamo per le polmoniti comunitarie (se insorta in comunità) o ospedaliere (se insorta in ospedale) (1, 13). La copertura per i batteri anaerobi, retaggio del passato, può avere un’indicazione esclusivamente nei pazienti con grave malattia parodontale, con polmonite necrotizzante o ascesso polmonare (7).

La consapevolezza che una polmonite batterica possa avere come causa l’aspirazione polmonare deve favorire la prevenzione, ad esempio con la nutrizione enterale in caso di disfagia e/o malnutrizione e trattamento logopedico per riabilitare la deglutizione. Da ricordare infine che la polmonite batterica da aspirazione, anche in relazione alla fragilità dei soggetti che la contraggono, ha un maggior rischio di morte e di recidiva (1, 7).

Conclusioni.

L’aspirazione polmonare (“ab ingestis”) può dare quattro diversi quadri clinici, con caratteristiche, trattamenti ed implicazioni prognostiche molto diverse tra loro:
- ostruzione delle vie aeree con rischio di asfissia: è il quadro più drammatico, che deve essere trattato con la rimozione meccanica del materiale aspirato per ripristinare la pervietà delle vie aeree;
- insufficienza respiratoria ipossiemica senza polmonite:è la forma più frequente nell’aspirazione in anestesia, non necessita di trattamento specifico e si autorisolve;
- polmonite chimica da aspirazione: Ppuò richiedere il supporto della funzione respiratoria, non è indicato di routine un trattamento antibiotico profilattico;
- polmonite batterica 
da aspirazione: tipica dei soggetti fragili o con alterazioni del transito intestinale, necessita di antibioticoterapia come le altre polmoniti comunitarie o nosocomiali.

Forse abbandonare la generica diagnosi di “polmonite ab ingestis” ed inquadrare in modo più articolato le conseguenze dell’aspirazione polmonare può migliorare l’inquadramento clinico ed il trattamento, limitando l’uso inappropriato di antibiotici, inutile o dannoso per ipazienti e per l'ecosistema microbico ospedaliero.

Come sempre, un sorriso a tutti gli amici di ventilab. E buone vacanze!

 
Bibliografia

1.     Neill S, Dean N: Aspiration pneumonia and pneumonitis: a spectrum of infectious/noninfectious diseases affecting the lung. Curr Opin Infect Dis 2019; 32:152–157
2.     Dines DE, Baker W, Scantland W: Aspiration pneumonitis—Mendelson’s syndrome. JAMA 1961; 176:229–231
3.     Mendelson CL: The aspiration of stomach contents into the lungs during obstetric anesthesia. Am J Obstet Gynecol 1946; 52:191–205
4.     Marik PE: Aspiration Pneumonitis and Aspiration Pneumonia. N Engl J Med 2001; 344:665–671
5.     Kolilekas L, Costabel U, Tzouvelekis A, et al.: Idiopathic interstitial pneumonia or idiopathic interstitial pneumonitis: what’s in a name? Eur Respir J 2019; 53:1800994
6.     Dragan V, Wei Y, Elligsen M, et al.: Prophylactic antimicrobial therapy for acute aspiration pneumonitis. Clin Infect Dis 2018; 67:513–518
7.     Mandell LA, Niederman MS: Aspiration pneumonia. N Engl J Med 2019; 380:651–663
8.     Gleeson K, Maxwell SL, Eggli DF: Quantitative aspiration during sleep in normal subjects. Chest 1997; 111:1266–1272
9.     Dickson RP, Erb-Downward JR, Martinez FJ, et al.: The microbiome and the respiratory tract. Annu Rev Physiol 2016; 78:481–504
10.     Dickson RP, Erb-Downward JR, Huffnagle GB: Towards an ecology of the lung: new conceptual models of pulmonary microbiology and pneumonia pathogenesis. Lancet Respir Med 2014; 2:238–246
11.     Simpson AJ, Allen J-L, Chatwin M, et al.: BTS clinical statement on aspiration pneumonia. Thorax 2023; 78:s3–s21
12.     Yoshimatsu Y, Melgaard D, Westergren A, et al.: The diagnosis of aspiration pneumonia in older persons: a systematic review. Eur Geriatr Med 2022; 13:1071–1080
13.     Martin-Loeches I, Torres A, Nagavci B, et al.: ERS/ESICM/ESCMID/ALAT guidelines for the management of severe community-acquired pneumonia. Intensive Care Med 2023; 49:615–632

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Insufficienza respiratoria dopo aspirazione di materiale gastrointestinale.

20 mag 2010

Vi propongo un caso clinico segnalato da Francesco, un amico del Corso di Ventilazione Meccanica che lavora a Pinerolo.

"La signora Laura, 73 anni 71 Kg è stata operata d'urgenza il 2/11/09 di emicolectomia sx causa K sigma. Da allora ha vissuto come una limitazione insuperabile il suo sacchetto della colostomia per cui ha deciso, nonostante le perplessità dei famigliari, di farsi rioperare per essere ricanalizzata. Il 30/04/10 è stata ricanalizzata. il 2/5 in corso di gastroscopia per melena, aspirazione di materiale enterico con desaturazione (ega pH 7.13 PaO2 82 PaCO2 62 HCO3 19 assistita in maschera), sopore, RR 40 per cui la paziente viene intubata.

Primo setting in DEA: FiO2 60% peep 8 EGA pH 7,17 PaCO2 58 PaO2 71. Alla radiografia del torace: addensamento lobo superiore destro.

Dopo poche ore entra in rianimazione: broncoscopia con riscontro di " bronchi verniciati di materiale nerastro adeso non aspirabile". Ventilazione bipap FiO2:1 Pinsp (totale) 28 peep 10 rr 16 I:E=1:2. Reclutata con scarso beneficio, curarizzata, peep aumentata a 14. EGA: pH 7.15 PaCO2 65 PaO2 65 HCO3 19.
Curva pressione volume: nessun flesso o forse uno intorno a 10 cmH2O. Si imposta la peep a 10 ma con desaturazione mostruosa per cui si ripassa a 15. Si pone in IPPV 420x 20 FiO2 1 peep 15. I:E=1:1 Plateau 33 autopeep 2 EGA: ph 7.13 PaCO2 60 PaO2 60 HCO3 19. IAP 12. Subito dopo la paziente va in sala dove viene sottoposta a resezione per infarto intestinale.

Avreste fatto qualcosa di diverso? Cosa ne pensate del reclutamento? come mai a volte (spesso con il nostro ventilatore che fa la curva a flusso lento), non si vede alcun flesso?"

Francesco ci propone la discussione del caso ed alcune domande. Sarà mio piacere rispondergli la prossima settimana, gli spunti sono veramente molti. Mi farebbe piacere che anche qualche altro amico di ventilab e del Corso di Ventilazione Meccanica si sentisse a proprio agio nel commentare questo caso, fornendo i propri suggerimenti o aggiungendo altre domande.

Per ora mi limito a ringraziare di cuore Francesco ed a complimentarmi con lui. Questa sua collaborazione a ventilab.it aiuta a far crescere il sito ma soprattutto se stesso: sicuramente sarà sempre più efficace e competente mantenendo un atteggiamento attivo verso gli argomenti discussi al Corso di Ventilazione Meccanica.

A presto.

PS: Aspetto qualche altro commento al post del 13 maggio prima di presentare le mie considerazioni.
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