L'asincronia tra paziente e ventilatore è un fattore clinicamente rilevante?

17 mar 2010


Il monitoraggio grafico della ventilazione meccanica è disponibile su tutti i ventilatori di recente produzione. La capacità di valutare correttamente le forme d'onda di flusso e pressione delle vie aeree consente di riconoscere e trattare l'asincronia tra paziente e ventilatore, ottimizzando l'interazione.

Uno studio recente[1] ha dimostrato che pazienti intubati in ventilazione assistita, assistita/controllata o SIMV con un elevato grado di asincronia, identificato dalla presenza di più del 10% di sforzi inspiratori non efficaci a triggerare il ventilatore, richiedevano ventilazione meccanica più prolungata (10 vs. 4 gg), più prolungata degenza in terapia intensiva (8  vs. 4 gg) e in ospedale (21 vs. 8 gg) e avevano minore probabilità di dimissione al domicilio (44% vs. 73%) rispetto ai pazienti con un basso indice di asincronia (meno del 10% di sforzi inspiratori inefficaci). La mortalità non era diversa tra i due gruppi.

Le conclusioni sono in accordo con quelle di altri studi precedenti, nei quali la presenza di asincronia con sforzi inefficaci era associata anche a percentuali maggiori di fallimento del weaning (57% vs. 16%)[2] o di tracheotomia (33% vs. 4%)[3].

Anche se resta tutt'ora da chiarire se l'asincronia sia la causa del prolungamento della ventilazione oppure solo un indice predittivo di outcome peggiore, l'importanza attribuita alla valutazione del monitoraggio grafico della ventilazione è cresciuta nell'ultimo decennio, per i possibili danni imputabili al mancato riconoscimento dell'asincronia[1].

[1] de Wit M et al: Ineffective triggering predicts increased duration of mechanical ventilation. Crit Care Med 2009; 37:2740-5

[2] Thille AW et al: Patient-ventilator asynchrony during assisted mechanical ventilation. Intensive Care Med 2006; 32:1515-22

[3] Chao DC et al: Patient-ventilator trigger asynchrony in prolonged mechanical ventilation. Chest 1997; 112:1592-9






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