tag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post1906638268640041367..comments2024-03-18T19:10:15.639+01:00Comments on ventilab: Ventilazione protettiva per i polmoni sani?Unknownnoreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-18512129332351938382011-12-19T21:23:12.000+01:002011-12-19T21:23:12.000+01:00mitico Giuseppe,come al solito ottimo post....Vole...mitico Giuseppe,come al solito ottimo post....<br><br>Volevo far solo notare che Hamilton G5 ha vt/ibw sempre monitorato!!!<br><br>Presto ti porteranno i miei saluti di persona.<br><br>auguri per le feste Natalizie.<br><br>In un prossimo post puoi affrontare l'argomento della pressione esofagea?e l' importanza del suo monitoraggio?<br><br>Ciao dennis.Dennisnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-88099667304823243392011-12-24T19:11:34.000+01:002011-12-24T19:11:34.000+01:00# rispota a Dennis.La pressione esofagea la ritrov...# rispota a Dennis.<br>La pressione esofagea la ritroverai spesso nel 2012. E' un argomento importante, con luci ed ombre: cercheremo di capire come sfruttarla nella pratica clinica.Giuseppe Natalininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-38626272834156663252011-12-20T00:00:14.000+01:002011-12-20T00:00:14.000+01:00Buogiorno a tutti,riporto la mia piccola esperienz...Buogiorno a tutti,<br>riporto la mia piccola esperienzariguardo ai pazienti con polmoni sani.<br>In sala circa 7 ml/Kg e RR in base a ETCO2 (36-40).<br>In rianimazione: in teoria nella stessa maniera (curarizzato), in pratica dipende perchè mi sembrano esserci delle eccezioni:<br>- un paziente a polmoni sani può essere un candidato alla ventilazione di supporto. In tal caso i volumi e la frequenza se li fa più o meno lui come vuole.<br>- alcuni pazienti ostruiti "preferiscono" volumi maggiori a frequenze basse per evitare l'iperinflazione.<br>Insomma nelle ventilazioni controllate cerco di attenermi alle regole sopra descritte, nelle ventilazioni assistite vengo anche incontro alle "preferenze" del paziente. Alcuni pazienti poi mal tollerano la riduzione del tidal.<br>Secondo me il problema è rilevante ma noto che molti pazienti ventilati con alti Tidal non sviluppano complicazioni.<br>saluti<br>Francescofrancesco Berrutonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-42367966983877977812011-12-20T13:59:15.000+01:002011-12-20T13:59:15.000+01:00Solo una considerazione da parte mia, probabilment...Solo una considerazione da parte mia, probabilmente banale:<br>utilizzare ventilazioni protettive presuppone, solitamente, l'accettazione di ipercapnia permissiva. <br>Se ciò è necessario nei pazienti con ALI/ARDS (nel senso che viene privilegiata la "cura" dell'organo danneggiato rispetto ad altri parametri, ed anche in quel caso si consiglia di arrivare gradualmente all'ipercapnia, in modo da mantenere il pH entro limiti accettabili), non credo che tale concetto si debba applicare ad un paziente con polmoni sani, dove la strategia ventilatoria è di natura "preventiva" e non "curativa". <br>Pertanto non dobbiamo trascurare di fare frequenti EGA al paziente in ventilazione protettiva, non tanto per valutare, in questi pazienti, l'ossigenazione, ma piuttosto il pH e la CO2, regolando di conseguenza la frequenza respiratoria. <br>In altre parole, non dobbiamo mai scordarci quali sono le priorità del paziente. Un pH compreso fra 7,35 e 7,45 è il presupposto indispensabile per il corretto funzionamento delle cellule e per l'omeostasi di tutto l'organismo; qualsiasi azione del nostro organismo, in fondo, è tesa proprio a mantenere il pH entro questi strettissimi valori, che evidentemente sono indispensabili per la vita; inoltre variazioni repentine della CO2 possono fare molti danni a livello cerebrale; pertanto, un'azione che deve evitare un danno in un organo sano non deve andare a ripercuotersi negativamente sul resto dell'organismo.<br>Buone Feste a tutto il variegato ed interessantissimo mondo di VENTILAB!<br>BertillaBertillanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-63705354373830520612011-12-24T19:21:35.000+01:002011-12-24T19:21:35.000+01:00#risposta a Francesco.Sono d'accordo, Francesc...#risposta a Francesco.<br>Sono d'accordo, Francesco, che nelle assitite si possa andare incontro alle esigenze del paziente. Dipende dai casi.<br>Se un paziente in PSV fa un volume corrente superiore ad un ragionevole volume corrente (7-8 ml/kg), come prima cosa guardo se è sovrassistito, cioè se è totalmente passivo durante l'insufflazione (curva di flusso decrescente, "a scivolo"). Se così è, riduco il livello di PS. Se invece il paziente in PSV è attivo (curva di flusso non passivamente decrescente), mostra un respiro ben coordinato, senza utilizzo dei mm. accessori, non ha asincronie e non ha espirio forzato, tollero tutto: ogni tanto bisogna fidarsi anche dei pazienti! Se invece l'elevato volume corrente si associa a polipnea e marcata attivazione dei muscoli inspiratori (tutto questo quasi inevitabilmente associato ad espirio forzato e autoPEEP), valuto la possibilità di una blanda sedazione.Giuseppe Natalininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2917596641033471153.post-88752606023809769962011-12-24T20:03:38.000+01:002011-12-24T20:03:38.000+01:00#risposta a Bertilla.Grazie per il commento, Berti...#risposta a Bertilla.<br>Grazie per il commento, Bertilla: mi consente di chiarire alcuni aspetti equivoci della ventilazione protettiva.<br>Nel polmone sano l'utilizzo di 6-8 ml/kg di volume corrente non si associa ad acidosi respiratoria, se la frequenza respiratoria si mantiene tra 15 e 25 atti al minuto: 7 ml/kg in una persona di 70 kg sono 500 ml di volume corrente. Direi che normalmente facciamo già una ventilazione protettiva nella maggior parte dei casi.<br>L'ipercapnia diventa un prezzo da pagare spesso nella ARDS, dove il VD/VT aumenta in maniera rilevante, superando spesso il valore di 0.6. Quindi a parità di ventilazione minuto, si riduce drasticamente la ventilazione alveolare ed aumenta la PaCO2.<br>Gli effetti nocivi dell'ipercapnia su outcome rilevanti sono tutti da dimostrare. Esistono invece alcune evidenze cliniche che portano a valutare come protettiva una moderata ipercapnia. A mio parere la paura dell'ipercapnia è un po' psicologica (non ridete...). All'ultimo Corso di Ventilazione abbiamo discusso un caso di ipercapnia intraoperatoria. Qualcuno era preoccupato per una PaCO2 di 50 mmHg e proponeva di aumentare la ventilazione, nonostante le le pressioni di plateau fossero già elevate.. Mi chiedo: quanti di noi sarebbero diventati matti per aumentare una PaCO2 intraoperatoria di 30 mmHg? Perchè se la PaCO2 sale di 10 mmHg ci sentiamo in dovere di fare qualcosa, mentre se scende di 10 mmHg quasi non ce ne accorgiamo? Io, se dovessi scegliere, tra 30 e 50 di PaCO2 preferirei i 50 mmHg (ipertensione endocranica a parte).<br>Ciao Bertilla, un saluto come sempre con stima ed amicizia.Giuseppe Natalininoreply@blogger.com